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LA CHIESA OGGI E I PROGETTI DI RECUPERO

L’idea di dare alla città un nuovo e grande Duomo porta nel 1956 alla vendita della chiesa di San Paolo che viene acquistata dal Comune; i suoi spazi, inizialmente destinati ad Auditorium, sono presto dismessi, poiché l’acustica non è delle migliori, e inizia così una lunga fase di abbandono.

Il complesso architettonico che oggi vediamo completamente restaurato e fruibile al pubblico, è quindi il risultato di molti anni di discussioni e dispute cittadine sulla sua destinazione d’uso.
Lavvio della fase progettuale è stata stimolato dallindagine archeologica a partire dal 1985, che ha riportato alla luce i resti delle antiche strutture originarie; l’utilizzo della chiesa come spazio espositivo diventa quindi una scelta obbligata, essa diviene museo di se stessa, ma anche museo della città.
Inizialmente il progetto riguardava anche il recupero dell’edificio adiacente la San Paolo, denominato ex Casa dell’Agricoltore, che viene però demolito per favorire la visuale verso il campanile ottocentesco e l’organizzazione dell’area antistante l’edificio sacro.

Varie e diverse sono state le proposte per la sistemazione dello spazio urbano attorno alla chiesa. La più degna di nota, ma anche la più discussa, è stata quella di Carlo Scarpa che ne proponeva l’utilizzo per la costruzione di una banca.
Alla fine i lavori prendono il via nel 2001, con l’approvazione del piano di restauro per la risistemazione degli spazi interni della chiesa ad uso museale, e si concludono nel 2006. Ad questi segue una seconda fase che vede interessata la parte antistante l’edificio, dove viene realizzata una fontana monumentale, opera di Mario Botta, inaugurata nel maggio del 2009.
 
La Chiesa e i progetti di recupero
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