Durante il Bronzo recente (1350 - 1150 A.C.) nel territorio euganeo inizia un nuovo vivace ciclo di popolamento, caratterizzato da influssi culturali, e probabilmente anche apporti etnici, dall'area peninsulare adriatica, che coinvolgono l'intero Veneto centro-orientale in una congerie culturale ancora più ampia. Vengono occupati i versanti dei Colli affacciati sulla pianura e i dossi lungo l'antico corso del fiume Adige.
Un importante sito di riferimento per questo periodo è Marendole, tra Baone e Monselice. Gli scavi ottocenteschi qui eseguiti testimoniano la presenza di fondi di capanna con focolari e fosse di scarico da dove proviene un'abbondante documentazione materiale che si riferisce prevalentemente a ceramica di uso domestico (doli e olle decorati, tazze e scodelle). Da questo sito proviene anche un'importante testimonianza della prima metallurgia del bronzo, un'ascia piatta con margini lievemente concavi e rilevati, utilizzata per il taglio e la lavorazione del legno.
Altri significativi reperti e testimonianze della presenza di ulteriori insediamenti pertinenti al Bronzo recente provengono dalla Rocca di Monselice e dalle sue pendici (chiesa di San Biagio e chiesa di San Paolo) oltre che dalla zona di via Vetta-canale Desturo, dove originariamente, in prossimità del fiume Adige o di un suo ramo principale, doveva trovarsi un esteso abitato delimitato da argini e fossati.