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In bici alle terme romane di Montegrotto

 
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Avete solo due ore per visitare i dintorni di Monselice? Di seguito un itinerario in bicicletta, lungo l’anello ciclabile dei Colli Euganei, per scoprire Montegrotto Terme e il Parco archeologico delle Terme Euganee. Un itinerario suggestivo per chi desidera, in poco tempo, visitare una delle più antiche terme d’Europa.

Dal 6 aprile 2015 riprendono le aperture programmate delle aree archeologiche di Montegrotto Terme a cura degli archeologi dell'Associazione LAPIS.
Lunedì di Pasquetta le aree archeologiche verranno aperte con una passeggiata curata da archeologi: mattina ore 10 partenza dall’area archeologica di viale Stazione/via degli Scavi, visita al complesso; passeggiata con commento ai pannelli informativi e arrivo alla villa di via Neroniana; la passeggiata si ripeterà con le medesime modalità nel pomeriggio alle 15:30.
Prenotazione OBBLIGATORIA, POSTI LIMITATI


MAPPA GEOREFERENZIATA

LUNGHEZZA
12,4 km
DIFFICOLTA’
Facile
PARTENZA
Monselice (Museo Sanpaolo)
ARRIVO
Montegrotto Terme (Parco Archeologico delle Terme Euganee)
SEGNALETICA
Segnavia E2
INTERMODALITA’
Ferrovia Bologna-Venezia (stazione di Monselice – stazione Terme Euganee)

DA VISITARE
Complesso termale sotto l'hotel Terme Neroniane - Area archeologica di via Neroniana - Area archeologica di viale Stazione / via degli Scavi.
DESCRIZIONE
L’itinerario parte da piazza Mazzini, proprio di fronte al Sanpaolo e prosegue in direzione della Stazione Ferroviaria, dove è possibile imboccare la E2 che costeggia il Canale Battaglia.
Montegrotto - oggi insieme ad Abano Terme uno dei comprensori termali più grandi e frequentati d’Europa – ha una storia antica, come del resto tutto il comprensorio termale euganeo. Frequentata fin dall’età del Rame (3.300-2.300 a.C.), in età romana faceva parte delle “aquae patavinae”, famoso luogo di svago e di cura, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo classico per le proprietà terapeutiche delle sue acque. Gli scavi archeologici condotti dalla fine del ‘700 e ancor oggi in corso, hanno permesso di ricostruirne l’aspetto: un complesso di edifici termali, di strutture residenziali immerse nel verde e di semplici luoghi di culto ricavati presso le sorgenti calde, a memoria di un’antica forma di religiosità.
 

Il parco archeologico è attualmente costituito da tre aree archeologiche e dal Museo del Termalismo, in fase di allestimento; in giro per la città inoltre sono posizionati nove pannelli informativi multilingua con bellissimi disegni e ricostruzioni in 3D che permettono di scoprire anche i siti non più visibili.
 
La visita inizia dall’Area archeologica di via Neroniana, dove gli archeologi dell’Università di Padova hanno portato alla luce i resti di una lussuosa villa costruita agli inizi del I secolo d.C., e dal Complesso termale sotto il ristorante dell’Hotel Terme Neroniane.
Il restauro della Villa e le innovative coperture, realizzate in legno, acciaio e lastre di policarbonato, che evocano volumi e proporzioni originali permettono al visitatore di immaginare l’articolazione degli spazi e la grandiosità del complesso.

Il percorso prosegue, quindi, nell’Area archeologica di viale Stazione / via degli Scavi (nei pressi della Stazione Ferroviaria) dove è possibile visitare i resti di un complesso termale monumentale di età augustea.
 
I LUOGHI DELL’ITINERARIO

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Complesso termale al di sotto del ristorante dell'Hotel Terme Neroniane
In questo luogo, reso suggestivo da un’illuminazione particolare ed evocativa, sono visibili i resti di un grande complesso termale di età romana (fine del I secolo a.C. - II secolo d.C. circa), scoperto nel 1996 in occasione dei lavori di ampliamento dell’Hotel Terme Neroniane. Sono riconoscibili un'ampia sala rettangolare absidata, parte del sistema di circolazione idrica, forse un porticato e altri ambienti destinati a uso ricreativo.
Gli imponenti condotti per la circolazione dell'acqua termale, che circondavano l’ambiente principale, erano verosimilmente connessi con una grande piscina rettangolare, rinvenuta più a nord degli edifici visibili e alimentata da una sorgente termale naturale.
Le soluzioni tecniche adottate, la qualità dei materiali impiegati, l’eleganza e la ricchezza dei rivestimenti riconducono a una committenza raffinata e a una classe sociale di alto rango.

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Area archeologica di via Neroniana e villa di età romana
Gli scavi condotti dall'Università degli Studi di Padova tra il 2001 e il 2012 hanno portato alla scoperta di una lussuosa villa romana appartenuta a un raffinato proprietario dall'identità sconosciuta, vissuto nel I secolo d.C, durante il regno dell’Imperatore Tiberio.
L'edificio aveva una superficie di circa 13.000 metri quadrati ed era articolato in due quartieri residenziali, affacciati su due, forse tre aree scoperte. Il quartiere residenziale settentrionale, il più articolato e meglio conservato, aveva come fulcro una sala di rappresentanza di quasi 130 mq divisa in tre navate da due file di colonne e caratterizzata da una preziosa pavimentazione in sottili lastre di pietra bianche e nere. Il quartiere meridionale, anch’esso affacciato su un grande giardino, animato da vialetti e giochi d’acqua, comprendeva una sala da pranzo (“triclinium”) e un ulteriore vasto ambiente di rappresentanza.

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Area archeologica di viale Stazione / via degli Scavi
Del complesso termale originario, noto già dal 1781 e oggetto di numerosi scavi archeologici nella seconda metà del secolo scorso, sono visibili i resti di tre grandi piscine, con il loro sistema di condotte per la distribuzione dell’acqua, di un piccolo teatro per l'intrattenimento dei frequentatori delle terme e di due edifici di cui non è ancora sicura la funzione, tra cui uno con una doppia abside e una vasca circolare al centro.
Delle tre vasche termali solo una è completamente visibile, mentre le altre due sono oggi coperte da edifici moderni; erano alimentate da un complesso sistema idraulico di adduzione e deflusso dell’acqua, ancora riconoscibile al centro dell'area.
Il piccolo teatro, forse coperto, costruito tra la fine del I sec. a.C. e gli inizi del I sec. d.C. aveva una cavea con undici gradini alla quale si accedeva attraverso tre scalette, una mediana e due laterali. La scena era ornata da nicchie semicircolari e rettangolari e il palcoscenico aveva un piano in mattoni.

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Sono in programmazione visite guidate alle aree archeologiche ogni sabato e domenica dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00 con partenza ad ogni ora; la prenotazione è gradita.
Tutti gli altri giorni l'apertura delle aree archeologiche avviene solo su prenotazione per gruppi non inferiori ai 10 partecipanti. 

INFO E PRENOTAZIONI: ASSOCIAZIONE LAPIS
tel.: +39 3890235910, e-mail: lapisarcheologia@gmail.com 
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